Tutta legno e domotica. Grazie a un sistema che integra pannelli solari,fotovoltaico, minieolico e geotermia con le strategie bioclimatiche, la casaZero Energy bilancia consumi e produzione energetica per arrivare all'impattozero sull'ambiente. Il primo esemplare, costruito in Friuli dal gruppo Polovicino a Tricesimo, è stato appena inaugurato.
"Ci abbiamo messo due anni per arrivare a questo risultato, con un monitoraggio continuo del prototipo che è stato via via modificato e perfezionato in base ai risultati della ricerca", spiega Antonio Frattari, direttore del Centro Universitario Edifici Intelligenti dell'università di Trento e ordinario di Architettura del legno, oltre che presidente del Green Building Council Italia, l'organismo che conferisce la certificazione Leed. Frattari ha seguito tutto il progetto dall'inizio e continuerà a seguirlo anche quando la casa sarà abitata, per mettere a confronto il comportamento teorico dell'edificio con il benessere effettivo degli abitanti. La casa, progettata dall’architetto Arnaldo Savorelli dello Studio Solarch a Bussolengo, ha una struttura in legno lamellare a telaio e sfrutta una serie di elementi passivi, sia per il riscaldamento invernale sia per la ventilazione e il raffrescamento estivo. La facciata Sud, disposta verso il giardino, ha un’ampia superficie vetrata e una serra che sfrutta i raggi del sole permettendone l’ingresso durante l’inverno, mentre in estate le vetrate sono schermate da brise-soleil per evitare il surriscaldamento. La facciata Nord, al contrario, è caratterizzata da aperture di piccole dimensioni, utilizzate in estate per la ventilazione notturna. L'abitazione è collegata alla rete elettrica, ma potrebbe anche essere off grid, perché produrrà energia in eccedenza rispetto al fabbisogno e quindi la rivenderà alla rete. L'ampio utilizzo della domotica ne farà una casa intelligente, in grado di integrare i vari sistemi e di percepire le variazioni esterne per regolare in modo autonomo la climatizzazione. "L’edificio è realizzato con materiali naturali e rinnovabili, esclusa la ferramenta della carpenteria che dev'essere in acciaio. E’ quindi classificabile come natural building", spiega Frattari. "I montanti sono prodotti secondo dimensioni modulari, in modo da potersi adattare alle altezze standard delle diverse tipologie edilizie, e gli elementi costruttivi sono maneggevoli, tanto che le pareti possono essere realizzate da una sola persona", fa notare Frattari, che vede in questo prototipo l'elemento di partenza per un sistema replicabile industrialmente, da utilizzare ad esempio in quartieri ecologici, come quelli costruiti a Friburgo o i BedZed inglesi.
Elena Comelli, 2010, Tutta legno e domotica la casa del futuro, Megawattora
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